Teatro Filarmonico

Il Campiello

Una commedia lirica con un nuovo allestimento di Fondazione Arena di Verona

Spettacolo
Opera

Libretto
Mario Ghisalberti

Musica
Ermanno Wolf-Ferrari

Durata

Il Campiello è a Verona con un nuovo allestimento di Fondazione Arena, per la prima rappresentazione veronese in tempi moderni

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Direttore
Francesco Omassini

17, 20, 22, 24 marzo


Ass.te alla regia
Barbara Pessina

17, 20, 22, 24 marzo


Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Maestro del Coro Roberto Gabbiani

 

Incontro di approfondimento a ingresso libero

Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari relatore Federico Fornoni Mercoledì 13 marzo - ore 18.00, Sala Filarmonica

Il Campiello

Commedia lirica di Ermanno Wolf-Ferrari

Libretto di Mario Ghisalberti

 

Atto I

La storia si svolge nella Venezia di metà Settecento. In una una piccola piazza (il campiello del titolo) vivono la vanitosa Gasparina (che usa la “z” alla posto della “s” per sembrare più raffinata) e lo zio Fabrizio dei Ritorti (amante dei libri e desideroso di tranquillità), due anziane vedove (Cate Panciana e Pasqua Polegana) con le rispettive figlie (Lucieta e Gnese, amiche-nemiche) e la venditrice di frittelle Orsola, con il figlio Zorzeto. Nello stesso campiello, sorge anche la locanda dove alloggia il cavalier Astolfi, gaudente napoletano e amante della bella vita, che corteggia le tre ragazze. Dopo aver capito che Lucieta e Gnese sono già impegnate (la prima fa coppia con il merciaio Anzoleto, il quale è gelosissimo di Zorzeto, legato a Gnese), Astolfi decide di dedicare le proprie attenzioni galanti alla sola Gasparina.

 

Atto II

Durante un chiassoso ritrovo nel campiello (che disturba non poco Fabrizio), Anzoleto offre l’anello a Lucieta e Astolfi, dopo essersi offerto come testimone, invita tutti a pranzo, ma Fabrizio rifiuta, obbligando pure Gasparina a dire no. Al culmine del banchetto, un brillo Astolfi esce dalla locanda e, scambiate alcune parole con Gasparina (affacciata al balcone), ne incontra lo zio, il quale gli svela di essere anche lui napoletano. Pur sapendo che il cavaliere è in bancarotta, Fabrizio afferma di non vedere l’ora che la nipote se ne vada di casa e di essere disposto a pagare ogni spesa matrimoniale, grazie a una ricca vincita alla lotteria. Nel frattempo, la festa si è spostata all’aperto e Fabrizio, ormai al limite della pazienza, decide di trasferirsi altrove il prima possibile. Anche Gasparina si ritira e Astolfi, dopo essersi domandato come salderà il conto, va a ballare con gli altri.

 

Atto III

Nel bel mezzo del trasloco di Fabrizio, Astolfi gli chiede la mano della nipote e l’uomo acconsente. Si rischia però il dramma a causa dell’immotivata gelosia di Anzoleto, che prima se la prende con Lucieta per essersi recata da Orsola (e quindi “essere andata a casa di Zorzeto”) e poi scarica ogni colpa sul rivale, il quale (avvisato dalla fidanzata Gnese) risponde a sassate. Nell’intero campiello divampa una rissa furibonda, durante cui Anzoleto e Zorzeto minacciano di ammazzarsi a vicenda. A placare gli animi interviene nuovamente Astolfi, che invita tutti a cena e annuncia le imminenti nozze con Gasparina: si sposeranno la sera stessa e partiranno l’indomani. Commossa, la ragazza saluta Venezia e il campiello dove è vissuta.

Opera

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