02, 09, 16, 30 agosto
Festival 2024
La Grande Opera Italiana Patrimonio dell'Umanità
Gala | Serata Evento
ScopriArena di Verona
di Giacomo Puccini
Spettacolo
Opera
Libretto
Giuseppe Giacosa, Luigi Illica
Musica
Giacomo Puccini
Durata
170' circa
Il genio di Puccini celebra la figura della Diva in un thriller lirico ad alta tensione, regalandoci due delle sue romanze più celebri: «Vissi d’arte» e «E lucevan le stelle».
Floria Tosca, celebre cantante
Mario Cavaradossi, pittore e amante di Tosca
Il barone Vitellio Scarpia, capo della polizia pontificia
Cesare Angelotti, ex console della Repubblica Romana e prigioniero politico evaso
Il sagrestano della basilica di Sant’Andrea della Valle
Spoletta, agente di polizia
Sciarrone, gendarme
Un carceriere
Un pastorello
Sulla scena: ragazzi, chierici, confratelli, un cardinale, sbirri, soldati, nobili, borghesi, popolani, il giudice del fisco, Roberti (il boia), uno scrivano, un ufficiale e un sergente.
Roma, giugno 1800. Dopo essere scappato da Castel Sant’Angelo, l’ex console Angelotti si rifugia a Sant’Andrea della Valle, dove Mario Cavaradossi sta lavorando a un quadro. Il pittore, simpatizzante della causa bonapartista, aiuta il fuggiasco, ma, per prudenza, lo nasconde all’arrivo della sua amata, la celebre cantante Floria Tosca. L’evasione di Angelotti viene scoperta e, a dargli la caccia, è il capo della polizia pontificia: il barone Scarpia, ossessionato da Tosca. Con diabolica astuzia, Scarpia prima insinua nella diva il sospetto che Mario le sia infedele e poi ordina ai suoi uomini di seguirla ovunque, pregustando già il proprio trionfo.
A Palazzo Farnese, Scarpia attende notizie su Angelotti e fantastica sulla possibilità che Tosca ceda ai suoi desideri pur di salvare l’amato Mario dal carcere. Il destino sembra favorire tale piano: la polizia ha arrestato solo Cavaradossi, che rifiuta di svelare dove si trovi l’ex console. Il barone fa dunque convocare Tosca, la quale, udendo le urla del pittore torturato, svela il nascondiglio di Angelotti. Giunge l’improvvisa notizia della vittoria di Napoleone a Marengo: Cavaradossi esulta e viene condannato a morte. Tosca supplica la grazia e, dopo essersi rivolta a Dio, dichiara la propria resa al barone, il quale le fa credere che l’esecuzione sarà solo simulata. Ma, anziché concedersi a Scarpia, Tosca lo pugnala e corre dal suo Mario.
Sui bastioni di Castel Sant'Angelo, Cavaradossi prova a scrivere una lettera d’addio all’amata, ma l’emozione ha il sopravvento. Viene raggiunto da Tosca, la quale gli rivela di essersi sbarazzata del loro persecutore e gli raccomanda di fingere bene la propria morte: poi saranno liberi. Ma Scarpia, diabolico sino alla fine, ha mentito. Mario viene fucilato realmente e, subito dopo, giungono le guardie, che hanno trovato il cadavere del barone. Disperata, Tosca si getta dagli spalti del castello.
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16 agosto
30 agosto
«Arde a Tosca folle amor!» Dal 2 al 30 agosto, al pari di quello della Diva protagonista, anche i cuori degli spettatori si accenderanno in occasione delle quattro recite dedicate al capolavoro Giacomo Puccini, proposto nella sontuosa versione areniana ideata dal regista, scenografo e costumista Hugo De Ana. Lasciatevi rapire da un autentico thriller lirico al cardiopalma, ambientato nella Roma del 1800 e impreziosito da romanze immortali come «Vissi d’arte» e «E lucevan le stelle».
Tosca
di Giacomo Puccini
Melodramma in tre atti
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Coro di voci bianche A.LI.VE.
Direttore Paolo Facincani
Orchestra, Coro e Tecnici
della Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese