Angelica e Susanna: piccole grandi donne protagoniste dell'inaugurazione 2022 al Filarmonico
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Teatro Filarmonico
È il momento dei concerti al Teatro Filarmonico di Verona: venerdì 11 febbraio si inaugura la Stagione Sinfonica 2022.
Per l'occasione, Orchestra e Coro areniani proseguono l’omaggio a Beethoven per il suo 250° anniversario, la cui ricorrenza è passata per le principali sinfonie e concerti. Il programma unisce la grazia e il brio della Sinfonia n.2 in Re maggiore al tempestoso romanticismo del Coriolano e incornicia la Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra dell’ideale erede Brahms su versi di Goethe.
Per il programma inaugurale dedicato agli albori del grande Romanticismo tedesco, il primo talento ad esordire è il giovane statunitense James Feddeck, già Assistant Conductor della Cleveland Orchestra, vincitore del premio Sir Georg Solti e da poco Direttore Principale dell’Orchestra i Pomeriggi Musicali di Milano.
L’antica vicenda di Coriolano, generale romano che nel V secolo a.C. si trovò a combattere insieme ai Volsci contro la sua stessa patria, si basa su fonti non concordi che l’hanno tramutato in leggenda. Ludwig van Beethoven (1770-1827) scrisse nel 1807 un’ouverture senza altre musiche di scena, che racchiude in sé il tormento del protagonista, fra dramma interiore ed eroismo. Sin dai primi celebri accordi di tutta l’orchestra, è riconoscibile l’epica musicale che permea lo stile della fase intermedia del compositore.
Nella manciata di pagine sinfonico-corali di Johannes Brahms (1833-1897), la Rapsodia per contralto ha un’origine e un messaggio autobiografici fra i più scoperti: è stata stesa dopo il matrimonio di Julie, figlia di Robert e Clara Schumann, che lo stesso Brahms sembra aver infelicemente desiderato. Il canto è affidato ad un’interprete d’eccezione al debutto veronese, Marianna Pizzolato, fra le più apprezzate belcantiste di oggi e richiesta concertista in tutto il mondo.
Dopo l’intervallo, la seconda parte propone un’opera emblematica per la combinazione perfetta di forme classiche ed impeto romantico: la Seconda sinfonia in Re maggiore di Ludwig van Beethoven. Completata nell’estate del 1802 dopo due anni di appunti e rielaborazioni, fu accolta al suo apparire con sentimenti contrastanti, suscitando anche nei più critici la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un linguaggio nuovo.
Il 1° concerto sinfonico debutta venerdì 11 febbraio alle 20.00 (turno A), con un programma della durata di ottanta minuti circa con intervallo, e replica anche sabato 12 febbraio alle 17.00 (turno B). Per legge, l’accesso agli spettacoli è consentito esclusivamente agli spettatori muniti di certificazione verde Covid-19 di avvenuta vaccinazione o guarigione, “Green Pass rafforzato”. Inoltre viene introdotto l’obbligo di maschera Ffp2 in cinema, teatri e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto (mezzi pubblici locali compresi). Ulteriori informazioni a questo link.
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