Angelica e Susanna: piccole grandi donne protagoniste dell'inaugurazione 2022 al Filarmonico
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Teatro Filarmonico
Fondazione Arena di Verona annuncia il programma della Stagione Artistica 2022 al Teatro Filarmonico: dal 30 gennaio al 31 dicembre 2022 sono 6 le produzioni d’opera, tra cui un doppio titolo, con classici del grande repertorio e prime rappresentazioni a Verona, mentre la Sinfonica conta su 10 programmi di concerti in doppia serata.
Domenica 30 gennaio · ore 15.30
Mercoledì 2 febbraio · ore 19.00
Venerdì 4 febbraio · ore 20.00
Domenica 6 febbraio · ore 15.30
La Stagione Lirica si apre con uno spettacolo inedito, che accosta due atti unici molto diversi tra loro ma accomunati da una grande protagonista: Il Segreto di Susanna e Suor Angelica. In prima esecuzione sulle scene veronesi è Il Segreto di Susanna, elegante e divertente intermezzo del compositore veneziano Ermanno Wolf-Ferrari, illustre intellettuale e artista sospeso tra ‘800 e ‘900, tra cultura italiana e tedesca, noto soprattutto per la trasposizione musicale delle commedie goldoniane. Accanto a questo titolo viene proposta Suor Angelica di Giacomo Puccini, raffinatissima elegia con un cast tutto al femminile: con Suor Angelica, che va in scena con la regia della giovane Giorgia Guerra. Il primo pannello del dittico “femminile” vede la regia della discendente del compositore Federica Zagatti Wolf-Ferrari. Il nuovo allestimento è affidato ad una squadra di creatrici, con le scene di Serena Rocco, i costumi di Lorena Marin e le luci di Paolo Mazzon; sul podio sale il maestro Gianna Fratta.
Domenica 27 febbraio · ore 15.30
Mercoledì 2 marzo · ore 19.00
Venerdì 4 marzo · ore 20.00
Domenica 6 marzo · ore 15.30
Il grande repertorio operistico prorompe dalla cosiddetta “trilogia popolare” con Rigoletto di Verdi, con l’allestimento del regista Arnaud Bernard. Le scene sono firmate da Alessandro Camera e il capolavoro di Verdi sarà diretto dal maestro Francesco Ommassini.
Domenica 27 marzo · ore 15.30
Mercoledì 30 marzo · ore 19.00
Venerdì 1 aprile · ore 20.00
Domenica 3 aprile · ore 15.30
Un’altra prima veronese è il terzo titolo della Stagione: La Scala di seta, farsa giovanile di Gioachino Rossini mai rappresentata al Filarmonico di Verona. La nuova produzione della Fondazione Arena è firmata alla regia da Stefania Bonfadelli, già acclamato soprano veronese e recentemente regista. Il team creativo si completa con le scene di Serena Rocco e i costumi di Valeria Donata Bettella.
Domenica 8 maggio · ore 15.30
Mercoledì 11 maggio · ore 19.00
Venerdì 13 maggio · ore 20.00
Domenica 15 maggio · ore 15.30
La prima rappresentazione in tempi moderni di Orlando furioso di Antonio Vivaldi nel 1978 fu un evento eclatante. Le quattro recite vedono sul palcoscenico del Filarmonico l’elegante allestimento recentemente creato per la Fenice di Venezia e il Festival della Valle d’Itria, con la regia del giovane e richiesto Fabio Ceresa, le scene di Massimo Checchetto e i costumi di Giuseppe Palella.
Domenica 23 ottobre · ore 15.30
Mercoledì 26 ottobre · ore 19.00
Venerdì 28 ottobre · ore 20.00
Domenica 30 ottobre · ore 15.30
La Stagione Artistica riprende a ottobre con La Gioconda, il capolavoro di Amilcare Ponchielli, titolo anche areniano in cui ha fatto il suo trionfale esordio internazionale l’allora sconosciuta Maria Callas. Si tratta della prima volta al Teatro Filarmonico per il grande ed intenso melodramma del Cremonese, su versi del vulcanico Arrigo Boito, che va in scena in un nuovo allestimento coprodotto dalla Fondazione Arena insieme ad As.Li.Co e al Teatro Sloveno di Maribor, curato da Filippo Tonon nella regia, nelle scene e nei costumi realizzati insieme a Carla Galleri.
Domenica 11 dicembre · ore 15.30
Mercoledì 14 dicembre · ore 19.00
Venerdì 16 dicembre · ore 20.00
Domenica 18 dicembre · ore 15.30
Ultimo titolo che va in scena è La Bohème di Puccini, sui versi della fidatissima coppia Illica-Giacosa: il capolavoro del lucchese alza il suo sipario proprio durante la Vigilia di Natale, scenario degli scherzi dei quattro protagonisti, artisti squattrinati la cui giovinezza sarà segnata per sempre dall’incontro con l’amore.
Il primo concerto impegna Orchestra e Coro dell’Arena nell’omaggio a Beethoven per il suo 250° anniversario, la cui ricorrenza è passata per le principali sinfonie e concerti per pianoforte e si completa nel corso della stagione 2022. Il programma unisce la grazia e il brio della sua Sinfonia n. 2 in Re al tempestoso romanticismo dell’Ouverture Coriolano. I due capolavori incorniciano la Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra di Johannes Brahms, su versi di Goethe. Sul podio del Teatro Filarmonico debutta il giovane maestro newyorkese James Feddeck, già direttore a Chicago e presso le più importanti orchestre d’Europa, con il contralto lui Marianna Pizzolato nella rapsodia brahmsiana.
Per il secondo concerto sono protagonisti i fiati dell’Orchestra areniana, diretti da Marco Alibrando: la prima parte del programma vede la monumentale Serenata “Gran Partita” di Mozart per fiati, capolavoro insuperato del genere classico. Con un salto temporale di quasi due secoli, viene eseguita la rarissima Serenata op. 7 per fiati di Richard Strauss, raffinatissima e già affascinante opera giovanile del maestro monacense, quindi un’intrigante incursione modernista anche nel mondo sonoro della Repubblica di Weimar, ben rappresentato da Kurt Weill (1900-1950) con la Suite dalla celeberrima Opera da tre soldi composta per Bertolt Brecht.
Le date di marzo proseguono col terzo concerto sinfonico, diretto dal maestro veronese Vittorio Bresciani, direttore, virtuoso e docente. Qui Brahms torna protagonista con colui che fu il suo mentore e primo entusiasta critico: Robert Schumann. Il massimo tardoromantico di Amburgo è rappresentato dalla Ouverture tragica e dal Canto del Destino per coro e orchestra, su versi di Hölderlin, che impegnano sia l’Orchestra che il Coro della Fondazione preparato da Ulisse Trabacchin. Il programma si conclude con la Sinfonia n.4 in re di Schumann, tormentato capolavoro che impegnò il suo autore in dodici anni di ritocchi e ripensamenti.
Un’autentica chicca è l’abbinata novecentesca prevista per il quarto concerto sinfonico: il maestro Francesco Ommassini torna sul podio dell’Orchestra areniana per la Notte trasfigurata di Arnold Schőnberg, capolavoro tardoromantico e sinuoso per orchestra d’archi di colui che sarebbe diventato più tardi celebre come inventore della tecnica dodecafonica. Il programma si completa con la rara suite di Benjamin Britten Les Illuminations per tenore e orchestra d’archi: un raffinato ciclo di canzoni composte sui versi di Arthur Rimbaud e qui eseguite da Toby Spence, oggi tra gli interpreti più richiesti al mondo nel repertorio del ‘900.
Il quinto concerto della stagione è quello sinfonico-corale di: nell’imminenza della Pasqua 2022, l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena affrontano due caposaldi del repertorio classico: l’Adagio e Fuga KV546, opera matura di Mozart, apre la strada al monumentale Requiem in do minore di Luigi Cherubini per soli, coro e orchestra. L’affermato direttore Matteo Beltrami torna dopo anni alla guida dell’Orchestra della Fondazione Arena e del Coro preparato dal maestro Ulisse Trabacchin.
Nel sesto concerto, l’Orchestra areniana ritorna a Beethoven con la Sinfonia n.4 di Beethoven, opera complessa del genio di Bonn e prediletta da molti direttori d’orchestra leggendari. La prima parte del programma prevede un giovanissimo e illustre talento italiano: Giuseppe Gibboni, che a soli 20 anni si è aggiudicato il Premio Paganini, la più prestigiosa competizione violinistica al mondo, e che proprio del virtuoso Nicolò Paganini eseguirà il brillante Concerto per violino e orchestra n.1.
La settimana successiva l’Orchestra della Fondazione diretta da Marco Guidarini si impegna nel settimo concerto sinfonico, importante serata monografica dedicata alla musica di Richard Strauss, già noto a Verona per le sue prime sconvolgenti opere Salome ed Elektra. Vengono eseguiti due capolavori molto diversi e lontani nel tempo ma accomunati dalla riflessione di Strauss sul mondo classico: il Concerto per oboe e piccola orchestra, sapiente gemma della fase ultima dell’autore, con la partecipazione della prima parte areniana Francesca Rodomonti, e la Suite da Il Borghese gentiluomo, musiche di scena per la commedia di Molière, inizialmente pensate per introdurre l’opera Ariadne auf Naxos, rese indipendenti in sala da concerto per un ammicco fresco e originale al Settecento.
Ultimo appuntamento primaverile, prima della parentesi del Festival areniano, è l’ottavo concerto sinfonico di proseguendo l’esplorazione delle più raffinate suggestioni francesi avviata nel 2021, anche in questo programma l’Orchestra areniana si cimenta con capolavori di fine ‘800 e inizio ‘900. Il maestro Giuseppe Grazioli dirige la delicata Pavana di Fauré e la potente Sinfonia in re di Franck, summa del sinfonismo transalpino, quindi accompagna la premiata giovane solista Mariangela Vacatello nel raffinato e brillante Concerto in Sol di Ravel per pianoforte e orchestra.
L’autunno sinfonico veronese si apre con due diverse pagine sinfoniche costruite intorno al protagonismo del clarinetto solista, qui affidato a Giampiero Sobrino: la Première Rhapsodie di Debussy e la composizione contemporanea di Carlo Galante Invano morte desìo, in prima esecuzione a Verona. Il nono concerto si completa con La Mer di Debussy, i tre schizzi sinfonici che costituiscono il capolavoro massimo dell’impressionismo musicale, in cui i mille colori dell’Orchestra dell’Arena di Verona sono sollecitati dal direttore statunitense Christopher Franklin.
Orchestra e Coro della Fondazione Arena uniscono le forze per l’ultimo appuntamento sinfonico ordinario del 2022: per il decimo concerto va in scena la Russia più immaginifica e visionaria di un secolo fa, fra sinestesie coloristiche e innovazioni dirompenti. Tra queste ultime, riesce ad essere originale pur evocando uno spirituale arcaico la monumentale Sinfonia di Salmi di Igor Stravinskij, banco di prova per il Coro preparato da Ulisse Trabacchin. Troppo raramente eseguito è il pregiatissimo Concerto per pianoforte in fa# di Aleksandr Skrjabin qui eseguito da Edoardo Maria Strabbioli. Colori e sonorità fiabesche e straordinarie sprigiona invece la fantastica Suite da Il Gallo d’oro di Nikolaj Rimskij-Korsakov, massimo orchestratore e maestro di tutti i Russi del Novecento. Sul podio veronese debutta il giovane direttore Francesco Cilluffo.
Tra gli appuntamenti straordinari e i progetti per piccoli, scuole, università, giovani, l’offerta del Teatro conta 85 alzate di sipario, riprendono inoltre le tournée nazionali e internazionali, in Oman e nel circuito lombardo.
Con questo ricco cartellone, Fondazione Arena può finalmente rilanciare, dopo due anni, una campagna abbonamenti sistematica con una novità anche per il sistema di Biglietteria, che dal 16 dicembre si appoggia a TicketOne.
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